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è primavera.....

  • Immagine del redattore: Chiara Dibby
    Chiara Dibby
  • 7 apr 2022
  • Tempo di lettura: 3 min

È primavera svegliatevi bambine!!!! Ok, sì, perfetto, ma non troppo. Per favore. Va bene il sole, non si gela più, tutti abbiamo bisogno di uscire, ma non trasformiamo le vie della città in un campo di battaglia. Solo questo.

Sono le 10.15 del mattino e sto scrivendo per il nostro blog perché o mi taglio le vene, o finisco alla neuro deliri, oppure ci ridiamo sopra tutti insieme. Bene, ho scelto l’ultima. Voi cosa ne pensate?

Come ben sapete, ora ho una decina di artigiani che collaborano con il negozio, per i più svariati motivi e con le più diverse abilità. Tutti piemontesi, se non torinesi, tutti disponibili ad assecondare le richieste più incredibili. Ho scelto di eliminare molte ditte di made in China per problemi di qualità, durata, prezzi e mille altre cose. Come sapete, tutto ciò che ho ancora di queste ditte in magazzino,lo sto vendendo scontatissimo.

E poi arriva Ella.

“Ecco io voglio una borsa come questa. Da tutti i giorni. Da spendere poco!”, che mi saluta con la solita cordialità che la contraddistingue in ogni ambito della sua vita.

“Buongiorno signora! Ha un budget? Così da poterle direttamente mostrare ciò che si avvicina alla sua richiesta?” rispondo recitando un rapido rosario mentale, appellandomi a tutti i santi perché già tempo il peggio.

“Beh massimo 25 euro”… e qui parte un brivido.

“Ehm signora… ho giusto qualcosina in super mega sconto, gli ultimi pezzi… non in pelle… perché è una pelletteria, devo tenere un certo grado di qualità dei prodotti…“

“Deve essere come questa che ho, di colore che vada bene su tutto come questo, che vada bene per la primavera, che sia comoda con le tasche, che….” Dice mostrandomi una borsa spelacchiata in plastica made in china, evidentemente presa in una bancarella di poca qualità del mercato. Che bel complimento paragonare quella borsa ai miei prodotti artigianali, non potevo sperare di meglio. Grazie signora.

“Signora… aspetti un secondo. Ovviamente su quella cifra davvero ne avrò un paio, ecco… vede…” e le sporgo un paio di borse sconto 70%... totale del prezzo è di 24 euro.

“Ecco non ha altro?” dice snobbando borse da 80 euro che sto praticamente regalando.

Mi allungo verso un paio di borse rosse, subito fermata dall’urlo “No, rosso no”. Mi avvicino al beige e bianco, stroncata da un “Non va bene sempre”. Al mio “Signora, mi scusi, ma la vuole nera? Così almeno capisco…”, la risposta lapidaria “NO” mi porta alla desolazione più totale. Torniamo alla borsa che le avevo mostrato prima, la scruta, la esamina, la controlla in ogni singolo millimetro e poi: “E non c’è di altri colori?”.

“… le dicevo, è scontata del 70% perché è l’ultima… “

“Bene… e non mi fa uno sconto? Facciamo 20 euro!” risponde come se fosse la cosa più normale del mondo, lasciandomi incredula, con la bocca semi aperta (nascosta per fortuna dalla mascherina provvidenziale) e gli occhi desolati.

“Beh signora, costava 80 euro, gliela sto proponendo a 24. Credo che uno sconto già ci sia. Insomma, io sono già nettamente in perdita da un pezzo, l’ho pagata ben più di quanto le sto chiedendo. Credo possa bastare. Altrimenti davvero faccio prima a regalargliela!” la risposta parte in automatico, senza consultare il cervello. Fortunatamente.

“Ehhh allora prendo questa. Voglio il pacchetto, il sacchetto, il profumo, gratuiti ovviamente, pago col bancomat… e poi se cambio idea tornerò a cambiarla eh!”.

Poi gliela porto anche a casa, gliela infilo nell’armadio e già che ci sono le preparo la cena e la colazione del giorno dopo. Due respiri, tre rapide posizioni di yoga e un calmante al volo…

“Signora, no guardi per cortesia, ci rifletta bene, è sconto 70%, le costa di più una borsa presa al mercato. Solo di pacchetti e robe varie spendo 5 euro, più le spese del bancomat e, ovviamente, lo scontrino e quindi il 22% di iva. Si faccia un rapido calcolo. Ci manca solo il cambio… per favore.”

“E non mi toglie neanche 4 euro??? Suvvia. Cosa le costa?”

E con questo il suicidio della commessa è quasi d’obbligo. Non resta che fissare il vuoto, sperando che sia un brutto sogno, augurandosi di svegliarsi di colpo e scoprire che era solo un brutto sogno.

Andando via, per riflettere, vista la scortesia della commessa: “E non le arriva niente di scuro???”

“Signora sono piena di borse scure, in pelle, in tessuto tecnico, gliele faccio anche su misura come vuole lei… però ovviamente non scontate del 70%!”

“Ah.. e non le arriva scontata del 70%????”

Dicevo, forse è meglio continuare a fissare il vuoto, visto che ormai abbiamo capito che non ci si sveglierà scoprendo che era solo un brutto sogno…

Cara Ella, oggi forse hai esagerato. Credo che il letargo a questo punto sia da prolungare ancora un pochino.

 
 
 

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