è verità universalmente riconosciuta...
- Chiara Dibby
- 8 apr 2022
- Tempo di lettura: 1 min
È una verità universalmente riconosciuta che ad ogni passaggio davanti alla vetrina Ella si debba sentire in dovere di osservare con occhio truce qualcosa, anche la più insignificante, e di dire che lei la farebbe meglio e a un prezzo inferiore. È cosa universalmente nota, inoltre, che io mi senta in obbligo morale di citare Jane Austen ogniqualvolta i miei nervi siano in qualche modo stimolati. Sarà una connessione spirituale con la nostra amata signora Bennet.
È, inoltre, universalmente noto che ogni volta che questo accade, la povera commessa sia in vetrina a sistemare, pronta a sentire ogni giudizio negativo in merito. Tuttavia, come sa bene la nostra signora Bennet, non tutte le fanciulle seguono in silenzio l’esempio materno e non tutte hanno come scopo nella vita seguire le orme del genitore. Allo stesso modo non tutte le commesse manterranno un religioso silenzio assenso, finendo a piangere nel retro. Anzi, qualcuna, per fortuna o purtroppo, a seconda dei punti di vista, reagirà. Eccome se lo farà. E parlerà.
“Voglia sua signoria procedere col fare lei stessa il capo incriminato in modo da poter decidere come procedere senza indugio alcuno” direbbe qualcuna, ignorando l’invito della signora Bennet a farsi aria col ventaglio per alleggerire i nervi dolenti. “Voglia lei stessa dar prova delle sue abilità artistiche concedendoci l’onore di ammirare le sue creazioni”, proseguirà la fanciulla in vetrina col sorriso stampato in viso.
È una verità universalmente riconosciuta che ogni commessa ha bisogno di essere salvata da Ella, per evitare di incorrere in frasi di cui non si pentirebbe mai in vita sua e che sarebbe orgogliosa di aver detto.
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