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Perché si rompe l’ombrello?

  • Chiara
  • 30 lug 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

Perché si rompe l’ombrello?

Una domanda da un milione di euro.

Mi hanno venduto una schifezza! Questa è la risposta che viene di impulso subito al 90% dei clienti a cui la pongo. Può essere, questo sicuramente non si può scartare a priori. Ma non solo.

Spesso dovremmo essere denunciati al ministero degli Ombrelli per maltrattamento. Ecco!

Mi spiego meglio. Chi mi conosce lo sa, ogni volta che vendo un ombrello faccio anche un mini corso per imparare a chiuderli. Non c’è nulla di più penoso che sentire quello scricchiolio vertiginoso quando tentate di chiuderli velocemente. Questo è un avverbio di modo che dovrebbe essere eliminato dal vocabolario utilizzato nell’ambito qui preso in considerazione. “Stai tranquilla. Sei così carina che me li hai aperti tutti. Mentre parliamo li chiudo io!”. Io vi adoro, partiamo da questo presupposto, e siete degli angeli misericordiosi quando mi dite questa frase… ma vedete anche il mio viso tirarsi e contrarsi, gli occhi che si chiudono con dolore malcelato appena comincio a sentire quel terribile scricchiolio delle aste. Non riesco proprio a nasconderlo! Chiedo venia!

Vi siete mai domandati perché dovete fare la lotta greco-romana per infilare nuovamente l’ombrello dentro la sua bustina? Eppure quando lo sfilate, appena comprato, sembra così comodo. Hanno fatto la bustina troppo piccola! NO! Errore! Quando ero piccola la mia nonna mi diceva sempre che per chiudere gli ombrelli dovevo togliere il tessuto da in mezzo alle aste. E ora, è il mio turno di dirlo! Bisogna assolutamente togliere il tessuto ammucchiato tra un’asta e l’altra e piegarlo, seguendo le pieghe originali.

Perché mai? Così ci metto tanto tempo! Vero. Infatti abbiamo abolito il famoso avverbio prima… ricordate?

Ve lo spiego in un altro modo. Avete presente quando cerchiamo di infilarci il piumino invernale e abbiamo una maglia con le maniche larghe? Se infiliamo il braccio così, alla veloce, a caso, ci ritroviamo con la manica che nel frattempo è diventata un gilet formando un mucchietto informe ben visibile dall’esterno del piumino. Se, invece, teniamo con le dita la manica e infiliamo il braccio facendo attenzione, riusciamo a non rimanere bloccate con la camicia di forza fino al momento della svestizione. È esattamente la stessa cosa. Non possiamo prendere l’ombrello a caso, tirargli un cappio attorno e ficcarlo a forza nella bustina facendo forza con gambe e braccia, nel tentativo di infilarcelo brutalmente!

Quel mucchietto informe del nostro ombrello non può essere stritolato con il nastrino di chiusura! Se lo facciamo si lamenta in maniera chiara e netta… è come se lo stessimo malmenando. Solo che non mostrerà i lividi, ma le povere aste saranno sforzate. Sforza oggi e sforza domani, si rompono! Il tessuto ammucchiato in mezzo le sforza ulteriormente e rischia di incrinarle… e poi andiamo in giro con gli ombrelli tutti sbilenchi!

Quindi, ricapitolando:

- Velocemente, non esiste

- Piegare il tessuto

- Avvolgere delicatamente il nastrino di chiusura, come se stessimo accarezzando l’ombrello.

Ps. Se c’è il diluvio universale con vento, magari evitiamo di usare l’ombrellino micro tascabile… così… 5 sezioni danneggiabili… magari usiamo quello lungo.

n.b. se lo mettiamo nel portaombrelli pieno zeppo, chiudiamolo… così magari evitiamo che ce lo rompano quando arrivano con gli ombrelli lunghi e li infilano dentro come fossero delle spade nel fodero.

 
 
 

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