A Natale puoi...
- Chiara Dibby
- 15 feb 2022
- Tempo di lettura: 2 min
“A Natale puoi… fare quello che non puoi fare mai!”, questa canzoncina mi ritrona nelle orecchie da tempo ormai. Per la precisione, da inizio dicembre… ma solo adesso posso dire di essermi disintossicata abbastanza da poterne parlare liberamente, senza pregiudizi, blocchi mentali o filtro alcuno. Il punto chiave che vorrei evidenziare è solo uno: chi ha inventato questa canzoncina sarebbe da legare come un salame e porre in centro negozio a osservare. Nulla più. Ma tanto basterebbe a farlo sentire in colpa per gli anni a venire.
Natale. Solitamente questa parola è associata a pensieri caldi e piacevoli quali possono essere le decorazioni, la cioccolata calda, i regali, le feste in famiglia e altre mille cose che riempiono il cuore di gioia. Io, reduce da questo Natale, la associo a negozio surgelato, follie, maleducazione e follie. L’ho detto follie? Non vorrei essermelo dimenticato per errore.
1) Ripetiamo tutti insieme: la merce non si mangia! Non si mangia mai! Qui non c’entrano pandemie, guerre, dittature, oligarchie e mille altre cose di cui sotto sotto in pochi sanno il reale risvolto politico e sociale. Semplicemente, nel senso più comune della frase, la merce non si mangia, non si mette in bocca, non si mastica e tutte le altre sfumature che vi vengono in mente.
2) I banconi non si leccano! Se non viene in mente di farlo al mio cane, perché mai dovrebbe farlo qualcun altro? Bella domanda, un quesito che resterà per sempre insoluto.
3) Qui devo aprire una postilla, una specificazione del punto precedente. La porta d’ingresso non si lecca. Non so da dove cominciare a dare le mie spiegazioni per questo assurdo divieto, quindi non le do, così accorciamo questo testamento imbarazzante. D’altro canto leccare tutta la porta, non mi aiuta a servirvi prima, così, ve lo dico in segreto.
4) Ah, beh, non si fa l’angelo coricati a terra mentre si lecca il pavimento. Sì, questo me lo stavo dimenticando ma credo che sia importante. Mamma mia, mi vengono i brividi (e non è una citazione del festival) al sol pensiero, i miei poveri nervi (e questa, invece è una citazione di tutt’altra cosa!)!!!!
5) Non si sputa sulla merce. Perché? Perché la cesta dei cadaveri invendibili che ho nel retro, si sta ingigantendo e vi giuro che fa davvero piangere il cuore.
6) Mi duole comunicare che non è possibile organizzare gare clandestine di corse con trolley 4 ruote in negozio. Anche perché, se mettiamo insieme la gara clandestina, uno che lecca il pavimento facendo l’angelo, l’altro che lecca i banconi, uno che sputacchia e uno appeso alla porta che sfodera la lingua come fosse una sciabola, penso che potrebbero chiamare la neuro deliri e rinchiuderci tutti quanti, oppure… beh mi viene in mente solo che il negozio si sia trasformato nella succursale della giungla. Ma questa è un’altra storia.
Ecco. Questi sono gli unici divieti che do all’interno del negozio. Tuttavia, mi tengo la possibilità di aggiungerne altri in caso di prossime follie future, che non si sa mai.
A Natale NON puoi fare quello che non puoi fare mai, perché se non puoi farlo, ci sarà un motivo… non credete anche voi?
Ps. Vi voglio bene.
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