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Ella e l'invito a cena

  • Immagine del redattore: Chiara Dibby
    Chiara Dibby
  • 5 lug 2022
  • Tempo di lettura: 3 min

Immancabile come il ciclo mestruale, Ella è arrivata con il suo block notes per controllare i loschi traffici che SICURAMENTE DEVO aver fatto per i saldi. Penna alla mano la vedo spuntare le cose scritte, con la precisione di un restauratore. Occhi da falco puntati sui cartellini che, poi, virano subito al foglio scritto. Occhi pronti a prenderti in fallo alla minima dimenticanza. Sì, perché capita di dimenticare un prodotto su 50, e lasciarlo lì, in mezzo agli altri, senza il prezzo del saldo scritto a caratteri cubitali. Succede, perché siamo umani, possiamo sbagliare.

Ad un certo punto, l’occhio cade su una borsa in finta pelle, sconto 60%. Io, intenta a fare le pulizie, neanche mi ero accorta della sua presenza davanti alla vetrina esterna.

“Ehi, ma quanto costa quella borsa?” sento dire in un dialetto non ben identificato e, per me, molto difficile da capire. Mi volto di scatto e seguo l’indice puntato per capire di cosa stiamo parlando. Probabilmente sarà caduto il cartellino con il prezzo, suppongo tra me e me.

Invece, eccolo lì il prezzo, ben evidente davanti alla borsa in questione. Prezzo iniziale di listino, sconto 60%, prezzo finale. Tutto scritto. Grafia grande. Comprensibile.

Glielo leggo ad alta voce, supponendo che sia troppo piccolo o non comprensibile per lei.

“Eh ma… ci sono gli sconti adesso. Non fai lo sconto?”.

Ok. Forse non ho letto abbastanza bene. Magari, come io non capisco bene il dialetto, viene difficile comprendere il mio modo di parlare. Sicuramente sarà questo. Lo rileggo scandendo meglio le parole.

“eh ma è cara. Ci sono i saldi e lei deve fare lo sconto!”

“Ma… ma… siamo passati da 87 a 34 euro. Direi che di sconto ce n’è parecchio… sconto 60%...” le dico sorridendo, sperando di non essere incastrata in un discorso senza fine.

“Eh ma a sto prezzo… c’è la fodera intera e i taschini?”

“Certo! Era una borsa da 87 euro!” rispondo già prevedendo il disastro imminente.

“e la tracolla?” ribatte in quella che ormai è divenuta una lotta senza esclusione di colpi.

“… c’è, all’interno…” rispondo in imbarazzo, mentre osservo il vetril lanciato sui vetri, che ormai cola lasciando lunghe strisciate e una signora che si ferma per ascoltare il discorso e ci guarda ridendo, senza parlare. Provo a supplicare aiuto con gli occhi, per distrarre Ella, per salvarmi, per uscire da questo tunnel. Niente.

“Eh allora la guardo. Ma devi venirmi incontro. Al massimo ti do 20 euro.” Dice spingendomi per entrare.

“Prego, entri tranquillamente, c’è in due colori. Così la esamina per bene. Ma il prezzo resta quello scritto sul cartellino. Con più di 50 euro di sconto credo davvero di venirle parecchio incontro. Di più non si può…” rispondo ormai consapevole di essere arrivata alla lotta di potere.

“Io la guardo, ma poi ci accordiamo sul prezzo. Io ti do 20 euro perché al mercato è così…”.

Beh, sì, ovvio. Battiti in accelerata. Visualizzo davanti a me un barattolo di nutella da 1 kg che mi fa andare nei giardini dell’Eden in pochi secondi netti e mi fa giungere alla pace.

“No” ripeto con la mente fissa al cucchiaio di Nutella, che mi dona pace e serenità costante. Solo così posso giungere alla fine della giornata senza crampi allo stomaco e con solo un sorriso stampato in viso.

“Eh… ci penso. Tu sei qui sempre?”

“Per fortuna no. Ho anche una vita. La sera chiudo e a pranzo anche” dico mentre le elenco gli orari di apertura.

“Ah si? Non sei qui sempre?”. La risposta che chiunque sogna da una vita, sentirsi equiparati a un pezzo di mobilio. Ma d’altronde io sono “quella degli ombrelli”, no? Lascio cadere la domanda nel vuoto, focalizzando sulla Nutella. È meglio.

“Allora torno, così ci accordiamo sul prezzo. 20 euro possono andare bene” dice, infine, facendo distogliere del tutto l’attenzione dal barattolo di crema e dal cucchiaio.

“NO. Non va bene per niente. Sa, anche io ho il brutto vizio di voler mangiare. Oppure poi vengo direttamente a casa sua per cena?” rispondo mentre il barattolo di Nutella si mette a saltellare con striscioni lampeggianti, mano nella mano con il cucchiaio e con i sacchetti di tisane rilassanti, unico modo per arrivare a fine giornata.

Cara Ella (vi ricordo che Ella è tutti e nessuno, è un personaggio di pura invenzione che incarna tutto ciò che accade qui), anche io ti voglio bene, ma forse ci stiamo facendo prendere un po’ troppo la mano. Non credi? Ora torno a focalizzarmi sul mio enorme barattolo di Nutella, unico modo per arrivare alla fine dei saldi senza finire ricoverata.


 
 
 

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