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amo i miei artigiani

  • Chiara
  • 30 giu 2021
  • Tempo di lettura: 2 min

Si avvicinano pericolosamente i saldi, il mio periodo preferito, quando posso esprimere appieno me stessa e la mia creatività. I giorni in cui le vetrine sono splendenti e meravigliose, il negozio sembra una bomboniera e i clienti dolci e splendidi nella loro serenità. Ok. Reset. Forse è meglio destarsi dal sonno e smetterla di sognare una cosa surreale e quasi paradossale. Per stamattina conviene tornare a scrivere, così magari riesco a finire un capitolo e spedirlo al mio socio di pazzia scribacchina. Invero il negozio sta per trasformasi in una accozzaglia di colori lanciati a caso, un mucchio di assurdità che sembra uscito da un’esplosione nucleare e mi fa venire il voltastomaco appena entro il mattino.

Detto questo… volevo parlarvi di qualche piccola postilla, come direbbe il genio di Aladdin. Non posso far resuscitare, non posso far innamorare, non posso… Ops, forse ho sbagliato film. Nel mio film, gli artigiani non vanno in saldo. E, come in Aladdin, questo provocherà lo scontento di qualcuno, ma è necessario. Vi spiego perché. Paolo, Sabrina, Raffaella, Francesco e Giorgia sono i miei meravigliosi artigiani piemontesi, di cui non potrei proprio fare a meno. Loro sono ciò che rende il mio negozio diverso e talvolta strano, dove sapete di poter trovare cose strane e uniche. Loro lavorano le camere d’aria riciclate, i palloni dismessi, il cuoio toscano, acciaio e plexiglass e la pelle con le loro mani. Per qualcuno, questo è un lavoro, di cui vivono, per altri è un hobby, ma, in tutti i casi, dedicano le loro notti, le loro domeniche e il tempo libero per fare ciò che vendo. Loro aggiustano le borse che strappate, le collane che il cane vi tira e il bracciale che vi si è agganciato alla scarpiera spezzandosi in due. Loro hanno le loro caratteristiche, c’è chi asseconda tutte le vostre più assurde richieste e chi, invece, magari ha bisogno che mi metta a supplicarlo con gli occhioni da mucca per cercare di far esaudire le vostre richieste, ma, in ogni caso, sono persone vere e reali. Senza di loro, non potrei vendere queste cose, perché, pur essendo brava con le parole, non sono assolutamente in grado di fare ciò che fanno loro… ed è proprio per tutti questi motivi che i miei artigiani non vanno in saldo, per rispetto nei loro confronti e per amore verso i loro prodotti. E so che chi li apprezza, come faccio io, mi capirà e rispetterà con gioia la mia decisione. Ormai è diventata la mia crociata: dobbiamo amare il made in Italy e tutto ciò che rende il nostro paese speciale. Dobbiamo amare la creatività dei nostri artigiani, che sono degli artisti, e stimarli e valorizzarli. Ricordiamoci che sono queste le cose che rendono il nostro paese unico agli occhi del mondo.


 
 
 

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