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Ella e lo sconto

  • Immagine del redattore: Chiara Dibby
    Chiara Dibby
  • 26 mar 2022
  • Tempo di lettura: 3 min

Quella non era una mattina come tutte le altre. Quella notte Ella aveva dormito poco e male e si era svegliata con un gran mal di testa, insopportabile. Ma lei doveva andare a comprare un regalo di laurea, non aveva alternative: doveva uscire. Si vestì di tutto punto e, stoicamente, uscì. Vide tante cose, forse troppe e tutte uguali, tutte sempre le stesse cose che tutti hanno e che ormai annoiano… finché non si ritrovò fuori dal classico centro commerciale e vide un negozietto strano, un po’ diverso, che faceva cose su misura a prezzi normalissimi. All’interno trovò dalle borse agli zaini, in pelle, tessuti tecnici, camere d’aria e potevi anche sceglierti la dimensione delle tasche e il colore, potevi mettere delle foto o far incidere dei disegni. Insomma: potevi farti tu la tua borsa su misura.

“Quanto costa questa?” disse indicando una borsa in pelle con incisione frontale

“Allora… ti spiego! Quello è solo un campione espositivo, infatti è un po’ rovinato a furia di essere toccato e maneggiato. Tu decidi che disegno ti piace, decidi che forma di borsa vuoi, le dimensioni, quante tasche esterne e interne e anche la grandezza, se hai esigenze particolari. Mi indichi anche un colore. Decidi se la vuoi tutta in pelle, oppure solo in parte o in camera d’aria… e io ti faccio fare il preventivo dall’artigiana. Poi decidi se fartela fare su misura oppure no.” Disse la commessa sorridente.

“Ma questa quanto viene?” incalzò Ella, decisa.

“Allora… questa non è in vendita. Se la volessi uguale identica, verrebbe ***” rispose lei.

“Ok. E in saldo quanto viene?” disse Ella convinta e sicura che, ovviamente, quella borsa doveva costare la metà. Per carità costava poco per il lavoro che era, ma assolutamente lei voleva quella alla metà del prezzo e l’avrebbe ottenuta.

“Un articolo fatto su misura non va mai in saldo, perché lei se lo sta facendo fare apposta. E cmq in ogni caso i saldi sono finiti da settimane…” risponde cordiale la ragazza.

“Beh ma quella borsa lì non è fatta su misura. È già qui. Quindi non me la sto facendo fare. È anche rovinata ed è di un colore che non va nella nuova stagione. Quindi deve essere della collezione vecchia e quindi in saldo”. Rispose a tono Ella.

“Quella borsa, le ripeto, non è in vendita. Quello è il campione espositivo di esempio, che tengo in negozio per far vedere il lavoro che sa fare il mio artigiano, proprio perché ognuno se lo fa fare su misura. Quindi può venire anche tra sei mesi e troverà quella borsa lì. Per di più è una borsa rovinata proprio perché la usiamo solo come campione espositivo.” Disse la commessa cominciando a dare segni di cedimento sulla gentilezza, ormai tirata per i capelli.

“e ma nei saldi lei è tenuta a mettere le cose in saldo. Mica può fare così. La legge dice….” Decise di sfoderare le parole chiave, quelle che aprono le porte di tutto, quelle che ti aiutano a raggiungere il tuo obiettivo.

“La legge non dice che io sono obbligata a regalare tutto. Tanto meno dice che io devo farle delle cose su misura e poi fargliele pagare la metà. Inoltre, è molto ben segnalato il fatto che quella borsa non sia in vendita. Quindi… “ disse ormai esasperata la commessa, ben lontana dal sorriso cordiale che aveva all’inizio.

“Ma io devo fare un regalo. E voglio una borsa così, ma non voglio spendere quella cifra! Quindi lei deve farmi un bello sconto!” disse infine Ella, convinta di essere nella ragione.

“Allora… il regalo, come ha detto lei stessa, deve farlo lei, e non io. Per essere prodotti fatti su misura, sono davvero a basso prezzo, e lo sa anche lei. Si ricordi che il lavoro di un artigiano ha un valore, come anche il suo tempo. Inoltre, durante i saldi, una persona non lavora il doppio mettendoci la metà del tempo, ma lavora sempre allo stesso modo, mettendoci sempre lo stesso tempo. Se non avesse imposto e ordinato uno sconto, esigendolo a gran voce, uno sconticino glielo avrei anche fatto, ma così dimostra solo di non avere alcun rispetto per il lavoro altrui, né per quello dell’artigiano, né per il mio.”

E così Ella dovette uscire, senza regalo, rimpiangendo ogni singola parola. Forse davvero non aveva pensato prima di parlare… forse bisognerebbe davvero pensare e riflettere maggiormente.. i saldi sono i saldi e piacciono a tutti. Ma per qualcuno quello è lavoro. Lo sconto, che lei esigeva orgogliosa, era uno sconto sullo stipendio di un artigiano e di una negoziante che avrebbero lavorato per lei, secondo sue indicazioni. Anche l’artigiano e il negoziante mangiano, hanno una vita, pagano l’affitto e le bollette, come tutti.

L’avventura di Ella oggi si conclude qui, vi lascio col mio mantra abituale: “Adotta anche tu una commessa”!

To be continued…

 
 
 

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