ironia portami via
- Chiara Dibby
- 16 feb 2022
- Tempo di lettura: 2 min
Spesso mi viene detto che è impossibile che davvero ciò che scrivo sia parte della mia realtà quotidiana, che forse invento troppo, che probabilmente ho troppa fantasia. Confesso, tuttavia, che, a parte mangiare troppa cioccolata, non ho altri vizi strani, non prendo sostanze “particolari” e non sono solita bere fino a vedere paperi parlanti che saltellano per strada vestiti in frac. La mia si chiama ironia, che, a mio parere, è il modo migliore per osservare ciò che accade attorno a me e evitare di uccidere qualcuno o finire ricoverata. Quindi, sì, ciò che scrivo è vero! Semplicemente scelgo di scriverlo in modo che faccia ridere e non innervosire, scelgo il positivo al posto del negativo, perché forse è proprio ridere ciò che serve, ora e sempre. Purtroppo, non sempre riesco a scrivere tempestivamente tutto ciò che accade, per mancanza di tempo, ma ho tutti gli appunti e, chissà, magari troverò il tempo per scriverlo davvero, magari troverete un bel libro in libreria: “i segreti della commessa ironica” o qualcosa del genere. L’obiettivo di oggi era scrivere un post raccontandovi un paio di cose che sono accadute ieri, ma in realtà non ci sono riuscita perché ero impegnata a convincere una signora che se si fa fare una borsa su misura, non può pretendere che poi gliela venda in saldo. Questi misteri incomprensibili! Perché le macchine da cucire, durante i saldi, non lavorano il doppio in metà tempo??!! Bah, ci sarà sicuramente qualche sotterfugio, una fregatura, una mezza dozzina di bugie e tanta disonestà di mezzo. Senza ombra di dubbio. Quindi, forse stanotte avrò lo spirito e il silenzio adatti per raccontarvi, tutto dipende dal sonno più o meno profondo di Ricky. Detto questo, vi saluto e to be continued…
Chiara
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