L'importanza di un regalo
- Chiara
- 28 lug 2020
- Tempo di lettura: 3 min
Talvolta accadono delle cose straordinarie in negozio che non sai neanche tu come diavolo ci sei finita nel mezzo. Tu, commessa, diventi il centro di un piccolo mondo a parte, la colpevole di qualsiasi cosa accada nell’umano creato, quella che deve dire cosa comprare senza sapere neanche per chi è il regalo e devi azzeccarci al primo colpo senza suggerimenti, altrimenti è un casino. Allora cominci con le domande… “Uomo o donna? Saprebbe per caso dirmi all’incirca, più o meno, l’età? Così per rendermi un attimo conto di chi stiamo parlando, non mi interessa dei legami familiari o no, solo perché se è una ragazza magari potrebbe avere gusti diversi rispetto a una persona un po’ più avanti con l’età..” “Ah, ok una ragazzina di 55 anni, forse 60. Sì ok… ma magari non guardiamo le borsine da ragazzine perché potrebbe anche poi lanciarmele dietro…” “Non sa mica se usa borse grandi o piccole? Magari l’ha vista qualche volta e ci ha fatto caso… no eh? E allora dobbiamo andare a tentativi signora perché io non so di chi stiamo parlando e quindi non so cosa preferisce usare… se non lo sa lei, per me viene un pochino complesso…se poi non piace viene a fare il cambio ok?”.
Aiutiamole ste povere commesse, che non sono Nostradamus e non hanno una palla di vetro per indovinare tutto! E soprattutto, se poi il regalo non piace, potete sempre venire a cambiarlo! Ecco: questo è un caso in cui i cambi si fanno eccome!!!! I cambi servono proprio per questo! I cambi servono proprio per questo! I cambi servono proprio…. “Ecco ho preso qui un regalo per l’amica di mia figlia 5 mesi fa e non è mica andato bene!”. I cambi servivano proprio per cambiare i regali, comunque. Sì… continuiamo, mi dica.. “Eh. Tu avevi detto che a te piaceva e che l’avresti usata!” Sì, in effetti, non ricordo assolutamente di cosa stiamo parlando, se mi ricorda un secondo cosa è accaduto 5 mesi fa, magari riesco un attimo a ritrovarmi, così, per sbaglio, giusto per inserirci in un contesto… è tutto un po’ nebuloso adesso ad essere sinceri. Ah, quindi le ha regalato quella borsa a tracolla di Samsonite gommata spettacolare che volevo regalare io a mia madre? Mi fa piacere, era uno spettacolo.
“No. Mi hai fatto fare brutta figura!” IO???? Veramente mia madre avrebbe fatto i salti di gioia, ad ogni modo… “Sì perché l’amica di mia figlia ha detto che non le è piaciuta e ha cominciato a criticarmi in giro”. Simpatica l’amica, eh? Meglio perderla a questo punto..
“Beh ma signora. Come fa ad essere colpa mia un regalo sbagliato? È lei che la conosce, mica io! Cosa ne posso sapere? Ho sempre detto che potevamo fare un cambio senza alcun problema… poi, a dirla tutta, era una borsa bellissima, oltre che di buona qualità…” così insomma, tanto per fare un ragionamento lineare…
“Per colpa tua, mia figlia e la sua amica hanno litigato!”. Caspita come sono importante! Non l’avrei mai detto! “E adesso non si parlano più!” Eccola lì, l’avevo detto che era meglio perderla. Proprio così male non è andata in fondo. Brava la nostra bella Samsonite! Hai fatto bene! “E poi, lavoravano insieme… e mia figlia poi il mese scorso ha perso il lavoro. Quindi per colpa tua mia figlia ha perso il lavoro!”. Qui siamo nel campo della fantascienza, persino Freud avrebbe qualche problema con il flusso di coscienza e l’interconnessione logica degli elementi. Non credevo che la mia importanza fosse tale…
Detto questo, ragioniamo. Io l’ho venduta 5 mesi fa (data del tutto incerta e indicativa) e un mese fa, in piena pandemia Covid, la figlia è stata licenziata. Che sia poco poco a causa del Covid? Ai posteri l’ardua sentenza.
Ad ogni modo: e fare il cambio? Me la riprendevo volentieri eh?!
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