L'Italia siamo noi

“Ma su amazon l’ho trovato e il negozio mi ha detto che non gli arrivano le consegne. Ha solo da comprarli anche lui su amazon!”

Quella di oggi è una riflessione che parte proprio da questa affermazione fatta da un cliente giorni fa. Per prima cosa,non importa chi sia stato, dove e riguardo a quale prodotto. Amici, dobbiamo guardare in faccia la realtà delle cose. Esaminiamo approfonditamente questa frase. Cosa c’è di così strano ne “Il negozio l’ha terminato e ha detto che non gli arrivano le consegne”? Su amazon c’è perché quel negozio su amazon non lo ha ancora terminato, solo per quello! I prodotti vengono venduti dalle ditte a dei negozi, fatturando, solitamente passando attraverso rappresentanti. Se le ditte non producono, semplicemente non consegnano al negozio di quartiere e non consegnano ai negozi su Amazon. Non dimentichiamoci che su Amazon vendono anche negozi normalissimi di quartiere, quindi anche loro finiscono le scorte, come ogni negozio.

La realtà odierna è triste e preoccupante, ma bisogna saperlo vedere. Mi ci sto scontrando duramente in questi giorni. Ditte molto grandi e importanti annullano gli ordini fatti magari un anno fa… e non per colpe addebitabili ai negozi, ma perché non hanno la produzione oppure è stata drasticamente ridotta. E non sto parlando di prodotti che arrivano da fuori della Comunità Europea, ma di ditte che producono in Europa. Perfino gli artigiani della pelle hanno ritardi e problemi, e parliamo solo dei sopravvissuti. Perché? Perché se non vendono non producono per evitare enormi spese, e, se non producono, i pellami si rovinano, quindi non comprano a loro volta. Ed è una lunga catena.

In questi giorni, in cui normalmente avrei avuto il negozio pieno di scatoloni di nuovi prodotti, continuo a ricevere telefonate di rappresentanti che mi dicono che ciò che ho ordinato non arriverà, oppure me ne arriverà un terzo. D’altro canto stiamo parlando di rappresentanti che non verranno pagati perché il loro stipendio si basa sulle vendite fatte… se gli ordini vengono annullati, loro non vengono pagati. Andiamo oltre. Se le ditte non producono: non vendono. Se non vendono: non guadagnano. Ma, dietro alla ditta che non guadagna, non troviamo il multimilionario con 25 barche e 50 appartamenti in Costa azzurra, ma ci sono dipendenti in cassa integrazione, altri che non avranno il loro contratto rinnovato, e dietro ciascuno di loro ci sono le famiglie e il bambino che vuole un libro per Natale.

E allora arriva il cliente che mi dice “Compriamo tutto dalla Cina”, specificando bene il “Dalla Cina!”. Ognuno è libero di fare ciò che vuole, ma abbiamo tutti un dovere morale di guardare la realtà delle cose. dietro ad ogni ditta, ad ogni negozio, ad ogni realtà lavorativa di ogni tipo ci sono persone e famiglie e ci siamo tutti noi… lo vedete adesso? Davvero vogliamo continuare a dare i soldi alla Cina, quando potremmo darli per aiutare noi stessi?

Ecco perché da tempo ormai porto avanti la mia crociata personale e voglio a tutti i costi valorizzare gli artigiani! Perché sono persone. Paolo, Sabrina, e molti altri, che lavorano onestamente e lo fanno con competenza e passione sono persone, ma tutti noi siamo Paolo e Sabrina.

Ricordiamo sempre che dietro ogni negozio con le serrande abbassate c’è una famiglia che non percepirà l’affitto di quel negozio, un commerciante rimasto senza lavoro e magari con debiti e le relative famiglie dietro… Senza parlare delle vie tristi e desolate. Vogliamo davvero che il nostro futuro sia questo? Amici, l’Italia siamo noi, noi come persone singole, ognuno di noi. E tutti noi abbiamo la responsabilità di tenere in piedi l’Italia.