la cintura di troppo

Oggi Ella è uscita pronta per una mission impossible: far impazzire una commessa. Invero è tutt’altro che impossibile, anzi è piuttosto probabile. La missione iniziale era quella di comprare una cintura per suo padre, che la accompagna, ma… c’è sempre un ma in ogni cosa.

L’approccio iniziale punta tutto sulla simpatia: “Ecco. Perché non avete messo le cinture in vetrina? Le mettete sempre e oggi no.”, ottimo modo per interpellare la commessa e ben disporla nei suoi confronti.

“Buongiorno anche a lei. Ma, veramente ne avrò 400 a un metro dalla vetrina… ho fatto una vetrina diversa per qualche giorno…”.

“ Eh ma le metti sempre e oggi non ci sono!”. E da questo punto non c’è modo di scardinarsi.

“Come la voleva?” suggerisce indicando le 400 cinture di fronte a loro.

“Voglio una cintura in cuoio!”. L’erba voglio non cresce neanche nel giardino del re! Ripetiamo insieme! E non addentriamoci oltre…

“Si ok. Sono tutte in pelle. Mi dica… colore? Taglia?”

“Ehhh… minimo un 130 eh!”

“Guardi” suggerisce “Proviamo un 130 qualsiasi, per capire se va bene come taglia. Perché, se va bene, abbiamo vasta scelta… altrimenti ce ne sono davvero poche” aggiunge sporgendo una cintura all’uomo, che continua a fissarla perplesso senza battere ciglio. Dopo 2 minuti di silenzio tombale, afferra la cintura e la guarda di storto.

“Non faccia caso al colore o al modello… è solo per capire la taglia… “

L’uomo afferra la cintura e se la appoggia in vita sopra all’altra cintura che indossava e pinzando maglione e giubbotto nel mezzo…

“magari potremmo provarla togliendo l’altra, così abbiamo una visione precisa della taglia che le serve…” suggerisce, vedendo che di fatto la cintura si chiude anche e, quindi, togliendo tutto lo spessore di troppo, gli andrebbe bene.

“No. Non va bene.”

“Ok… ma… come vuole. Però di taglie più lunghe ho solo questo modello…” dice poggiando sul bancone alcune cinture.

“No. Queste non sono in cuoio. La voglio alta come questa ma più lunga…”

“Ecco. Queste due cinture sono in pelle, come l’altra, cambia il tipo di pellame. Come le dicevo, oltre il 130 fanno pochissimi modelli. Io ho solo questi. Quindi o aspettiamo e vediamo se arriva qualcosa, oppure gliela faccio fare su misura dal mio artigiano che lavora cuoio toscano.”

“eh ma quanto mi costa?”

“Beh ovviamente se si fa fare una cintura su misura in cuoio toscano lunghezza 140 costa circa il doppio. In ogni caso si sceglie lei il pellame e di conseguenza il prezzo dipende dal pellame utilizzato. Ovviamente stiamo parlando di cuoio toscano certificato, quindi tutto un altro materiale in quanto a resistenza, spessore e durata.”

“ma secondo lei io posso pagare una cintura il doppio? Ma figuriamoci… solo per una cintura? Ma stiamo scherzando? Non vale mica sti soldi!”.

“Allora senta.. il cuoio toscano costa e li vale tutti. Di cinture che costano la metà ne ho tantissime. Non vuole provare il 130 per bene, che le andrebbe. Non vuole neanche vedere quelle della taglia che lei ha deciso e anzi, mi dice che gliela vendo per pelle e non lo è. Suvvia!”

“E… senta un po’ ma dove è il suo ragazzo? Cosa fa? Dove abita? Che lavoro fa? No perché io conosco tutti eh… e voglio sapere perché non lo vedo in giro e allora è andato all’estero… perché io conosco tutti eh?!”

“Bene arrivederci”.

Per la nostra rubrica “come far montare la carogna alla commessa” inserirei nei primi punti anche l’accusarla erroneamente di mentire sui prodotti che vende, non capirci nulla ma pretendere di saperne più di lei e, infine, farle un interrogatorio serrato sui fatti suoi per poter andare a comunicare pettegolezzi e invenzioni in giro. Vi svelo un segreto: vi dirà solo bugie sui fatti suoi… perché, in fondo, se proprio dovete sparlare, tanto vale che lo facciate per bene, no?!