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La follia di fine saldi

  • Chiara
  • 18 set 2020
  • Tempo di lettura: 3 min

Ci siamo arrivati, ragazzi, ce l’abbiamo fatta. Siamo giunti al countdown tanto atteso della fine dei nostri beneamati saldi. Questi sono i giorni caldi, quelli in cui le povere commesse stremate hanno sempre più stanchezza in viso e sopportano sempre meno, mentre, al contrario, le follie abbondano in quantità sempre maggiore. In questi giorni arriva chi ti ha fatto la domanda mantra “quando finiscono i saldi?” magari un mese fa, e arrivano adesso sperando che tu abbia messo in super mega saldo persino le tue mutande e abbia intenzione di regalare il resto del negozio. La realtà è ben diversa, per lor disgrazia, e si scontrano con i continuativi non in saldo, le tue mutande ancora ben riservate e nascoste e il negozio mezzo vuoto perché rullo di tamburi… notiziona dell’ultimo minuto: hai venduto. Pare una banalità, ma di fatto spiazza sempre tutti. Ebbene sì, vendiamo la merce e poi non la trovate più. Inutile stupirsi.

E poi arriva lei, la cliente tanto attesa e che speri che non giunga mai fino a te. La chiameremo Clorofilla, così perché mi è venuto in mente adesso.

“… hai niente di bello in saldo?” dice Clorofilla entrando facendo sbattere la porta.

“Buongiorno anche a lei!”… no, ci mancherebbe, vendo immondizia da anni! “Guardi, ciò che è rimasto lo trova contrassegnato dal cartello e ogni prodotto ha il prezzo originale e scontato scritto sul cartellino!” dico indicando un’area del negozio con cartelli grossi quanto me. “Tenga conto che sono gli ultimi giorni, quindi poi non troverà più queste cose e solo i nuovi arrivi!”.

“Questa quanto costa?” mi dice dieci minuti dopo, sventagliando una borsa in pelle presa dai nuovi arrivi.

“Quella viene 55 euro, signora” rispondo pregando.

“E in saldo quanto viene?” Ed eccoci qui, signori e signori, il solito discorso trito e ritrito pronto per voi.

“Sono nuovi arrivi. Vede c’è anche il cartello…” rispondo pronta per la battaglia ben nota.

“E ma ci sono i saldi e quindi è in saldo…” caliamo un velo pietoso.

“No, mi dispiace signora. È arrivata da due giorni. Non è in saldo.”

“E di quanto me la sconti?” Nessun commento, ve ne prego, rischio l’esaurimento.

“Non gliela sconto…” ovviamente!

Dopo una discussione infinita di alcuni minuti, riusciamo ad arrivare ad un punto fermo. Non è in saldo. In compenso sono cattiva, non faccio la brava, devo scontarla al cliente fedele (mai visto prima) ecc ecc ecc.

“Beh ok. Però io poi devo venire a comprare una cosa tra qualche mese e quindi me la devi scontare perché io vengo qui poi”. Silenzio. “Niente oggi non vuoi fare la brava. Ad ogni modo io con questa borsa devo fare un cambio.” Afferma vittoriosa.

“Un cambio? Cosa dovrebbe cambiare?” dico perplessa, visto che non aveva sacchetti in mano.

“Vedi la mia borsa?” e indica una borsa rovinata che aveva a tracolla “Questa è in pelle e l’ho presa qui qualche mese fa e guarda come è rovinata. Quindi te la devi riprendere indietro e prendo questa in cambio”. Afferma Clorofilla seria.

“Signora… quella borsa non l’ha comprata qui. Io ho sempre avuto borse di Valentino, ma mai di Valentina.” Dico sul punto di sbattere la testa contro il muro.

“E figuriamoci adesso se non so dove l’ho comprata!”. Ebbene sì, non lo sai, oppure vuoi fregarmi, decidi tu cosa è meglio.

“Ok, io non l’ho mai avuta. E sono qui da 4 anni. Al massimo può averla presa dalla signora prima di me, anche se comunque io ho girato per un anno e mezzo in negozio e non avevamo quella ditta. Di conseguenza, se davvero l’ha presa qui, l’ha presa 6 anni fa… e quindi in ogni caso siamo ben fuori da ogni tipo di garanzia. Inoltre, quella è plastica e non è pelle.” Rispondo già stizzita.

“Beh può essere che fosse lo scorso anno per la festa della mamma…”. Ma parlo a vanvera?????

“Signora è una borsa invernale color grigio antracite in pura plastica di Valentina. La festa della mamma è a maggio, in piena stagione primaverile e quel colore non è primaverile. L’avrà comprata nei saldi invernali… ma non lo scorso anno. Non ho mai avuto quella ditta. In ogni caso per poter usufruire di una qualsiasi garanzia ho bisogno di vedere lo scontrino di acquisto, perché le ripeto, non l’ha acquistata qui”. Ribadisco.

“E quindi non me la cambia???”. No. Esattamente. No.

Secondo voi?

 
 
 

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