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Quel maledetto cambio 1

Immagine del redattore: Produzione WebidooProduzione Webidoo

Eccoci qui giunti a un argomento cruciale e spinoso che ci tormenta sempre: Il cambio. Un tormento per i clienti e un mal di pancia per il commerciante. Molti di voi mi domandano “Posso fare il cambio?” “Poi me lo cambi, vero?”. La mia risposta resta sempre immutabile e ben nota nel tempo, con la sua affermazione decisa e diretta. MA… c’è sempre un ma. E ve lo spiego con degli esempi anche divertenti.

Regalo di Natale. Tu ti impegni a dire e scrivere ovunque che i regali di Natale si cambiano (ma certo che sì) entro fine dicembre… poi se mi arrivi a inizio gennaio te lo cambio lo stesso. Se mi arrivi a metà gennaio, te lo faccio notare ma il cambio alla fine te lo faccio. Poi ti svegli un mattino di fine febbraio, serena e vai in negozio e: “Buongiorno! Sono qui sono per capire se trovo qualcosa per fare il cambio”

“Ehm… si certo. Cosa deve cambiare?” chiedo perplessa e già con una punta di mal di pancia.

“Non ce l’ho dietro. Prima devo capire se trovo qualcosa che costi esattamente quanto quello che mi hanno regalato perché non ci metto un euro in più!”. Il buongiorno si vede dal mattino. Dicevamo?

“benissimo. Allora avrà uno scontrino… oppure sa cosa hanno speso…” butto lì speranzosa

“Ma certo che no! Era un regalo!” dice stizzita come se le avessi pestato un piede.

“Allora saprebbe spiegarmi un attimo cosa le hanno regalato? Così magari riesco a capire e a ricordarmi il prezzo… per dirle di quale cifra stiamo parlando…” il mal di pancia ormai è arrivato a farsi sentire ma è ancore a livelli di guardia.

“Ma sì era un coso o rosso o nero… per i documenti.”

“Portafogli? Portadocumenti? Bustone organizzato? Pelle? Tessuto? Finta pelle? Ricorda la ditta? O era un artigiano?” domando speranzosa.

“Ma che ne so… era un regalo di Natale! Secondo te mi ricordo?” . Crampi ben evidenti, sta diventando piano piano un attacco di colite acuto.

“Signora… mi scusi ma era un regalo di Natale? Siamo a fine febbraio… i cambi di Natale dovevamo farli entro fine dicembre!”

“Eh come facevo? Non sono mica più uscita di casa!”.

Ma.. veramente la vedo uscire tre volte al giorno col cane… vabbè non fa niente. Santa pazienza. “Ok. Non importa… facciamo così… appena riesce mi porta l’oggetto in questione con scatola originale, cartellino originale, e ovviamente l’oggetto non deve essere stato utilizzato perché si vede…. Si ricordi ovviamente lo scontrino!”

“Scatola e cartellino originale??? E come faccio ad averli! Era un regalo di Natale!” dice ormai ai limiti del nervosismo…

“Ehm… signora ovviamente i cambi si fanno con l’oggetto esattamente come è uscito da qui, altrimenti come faccio poi a rivenderlo? E tenga conto che le faccio un favore, perché un regalo di Natale non me lo può cambiare a fine febbraio!” sussurro con l’ultima briciola di pazienza che ho ancora in corpo.

“Beh ma quello è un problema suo!” dice infine nervosissima “e guardi che il cambio deve farmelo e non devo mettere neanche un euro in più!”.

Ecco. Il caso numero uno ci presenta una situazione tipo, un cambio impossibile. Un caso di regalo aperto, accettato, utilizzato, con scatola buttata e poi… ho cambiato idea. Cambio impossibile.


 
 
 

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