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Quel maledetto scontrino

  • Immagine del redattore: Produzione Webidoo
    Produzione Webidoo
  • 17 lug 2020
  • Tempo di lettura: 3 min

Vi è mai capitato di andare in un negozio e comprare qualcosa? Immagino di sì, così a sensazione sarà capitato a tutti. Perfetto.

Vi è mai capitato che quel qualcosa si sia rotto o danneggiato in tempo zero? Può accadere, lo ammetto.Bene.

Vi è mai successo che arrivando in negozio per chiedere spiegazioni abbiate trovato la commessa imbarazzata, spaventata, titubante, sconvolta con il fumetto fluorescente che diceva “No. Perché proprio a me?”. Oppure, capita anche che la commessa vi butti fuori a calci. Lì dipende dalle congiunture astrali cui è sottoposta suo malgrado la commessa. Oppure potrebbe anche dipendere dal tono utilizzato al momento della richiesta, perché ammettiamolo, talvolta si arriva un tantino nervosi tendenti al maleducato… e lì a qualcuno parte l’embolo. Ma questi sono piccoli casi isolati.

Ad ogni modo, vi siete mai domandati perché sia un problema così insormontabile? Cominciano (anzi, COMINCIAMO, mi ci metto in mezzo anche io!) a chiedervi scontrino (e ora dove diavolo lo abbiamo messo sto foglietto insignificante e anonimo!), cartellino o confezione del prodotto originale presente al momento dell’acquisto (questa poi!) e mille altre cose assurde… probabilmente una congiura per smontarci e farci passare la voglia, direte. E quando poi, alla fine, avete fatto la caccia al tesoro e arrivate con tutto l’elenco di cose necessarie… ci vanno settimane, mesi, decenni, durante i quali rimanete lì in attesa di avere notizie e “perdete ogni speranza voi ch’entrate!”. Giusto??

Guardiamo l’altra faccia della medaglia:

perché tu commessa del negozio lo sai che arrivi tranquilla e serena al lavoro, guardandoti attorno, sperando di riuscire a pulire il negozio prima di aprire, ma forse non andrà così... te lo aspetti già dal risveglio, quando ancora hai ananas in testa, segno del cuscino e pigiama con l’orsetto, lo sai che quel giorno si avvicina e preghi solo che sia una persona che arriva dolce e gentile, non nervosa e arrabbiata. Speri che la persona in questione capisca il trauma psicologico che stai per subire, che ti accompagni in questa sventura funesta, che ti stia accanto senza insultarti… perché tu commessa o titolare, sei un mero tramite, un ambasciatore senza titolo, che deve far comunicare il cliente e la ditta e prendersi gli insulti di tutti. E, in tutti questo, tu non ci guadagni assolutamente nulla se non il mal di pancia e l’insonnia e, forse (si spera) la gratitudine del cliente. Quel giorno è giunto e il cliente del fallato è davanti a te. i tuoi occhi si spalancano, una goccia di sudore comincia a correre lungo le tue tempie senza provar alcuna pena. Deglutisci non si sa cosa, perché ormai hai la salivazione a zero, e tenti di sorridere. Scruti la persona con un viso ormai mummificato nella posizione trovata con difficoltà e cerchi di capire il grado di incazzatura, perché non sempre hai la fortuna di trovarti davanti la dolce nonnina di Titti,purtroppo. Ripassi mentalmente tutti i passaggi. Lo scontrino, c****o, lo scontrino, serve quel maledetto scontrino. Provi a chiederlo facendo il segno di croce mentale, solo il 10% dei clienti lo tiene.

Opzione 1: “Sì ce l’ho!”- cominci a saltare per il negozio, baciando (figurativamente parlando) la signora che hai di fronte. Lei non lo sa, ma ti sta salvando la vita

Opzione 2: “Ma secondo lei io posso tenere tutti sti foglietti?”- e tu lo sai che non puoi farci niente.. se lei ha usato l’oggetto in questione, tu non puoi mandarlo indietro alla ditta come se fosse non venduto. Non puoi, si vede. E la ditta, senza lo scontrino, ti manda a quel paese e ti dice che il cliente aveva solo da fare attenzione e non buttarlo. Perché tu lo sai, quello scontrino l’hai fatto, li fai sempre!

E qui… è un casino!

Tutt’altra storia, invece, sono gli artigiani! A loro non importa se il cliente ha perso lo scontrino, sanno perfettamente che quel prodotto te l’hanno fatto loro. Magari devi partire e andare a portarglielo a casa, perché non hanno corrieri (sante persone tormentate da tutti per la velocità e stremate al punto da non poterne più delle nostre lamentele. Talvolta basta offrire loro una caramella e fare un sorriso per allietare la loro giornata… ve lo dico se mai dovesse capitarvi!) ma faranno di tutto per aggiustarvi l’oggetto in questione (anche mesi e mesi dopo l’acquisto) oppure ve lo sostituiranno senza fare storie. E per la povera commessa diventa una passeggiata!

n.b. però lo scontrino è sempre meglio tenerlo per un po’ eh…


 
 
 

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