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Una casella rosso Natale

  • Chiara
  • 29 dic 2020
  • Tempo di lettura: 3 min

Il nuovo anno è alle porte, in uno strano gioco dell’oca suddiviso per colori che ci fa venire il mal di testa. È stato un Natale strano qui nel regno Givogre. Un Natale che perfino Caterina (la nostra Givogre ufficiale del negozio) non aveva mai visto in tutta la sua esperienza. Ma non parlo di vendite o quant’altro, parlo di sensazioni ed emozioni diverse, molto più vicine ai mesi di luglio e agosto forse. Abbiamo assistito alle scene più assurde e inenarrabili, tanto da spingerci a un mesto silenzio stampa in ricordo dei bei sorrisi passati… al punto da farmi arrivare a dire “No, vabbè, oggi pomeriggio mi rifiuto di aprire!”.

Siamo tutti diversi, e oserei dire per fortuna, per esperienze vissute, per carattere e vocazione ma stiamo tutti insieme vivendo un periodo che finirà nei libri di storia, come quelli che abbiamo studiato a scuola tutti. Ogni famiglia è stata toccata in qualche modo, tutti i lavori sono stati intaccati e l’umore di tutti ne ha risentito in egual misura. C’è chi crede, chi non crede, chi pensa a complotti, chi a una punizione divina e, chi lo sa, avremo tutti ragione o torto. Non è questa la cosa importante in questo momento. Ma penso altresì che, aldilà di partiti, alleanze e quant’altro, dobbiamo sforzarci di seguire delle regole semplici e ormai consolidate, magari non risolutive, ma che possono aiutarci a stare bene. Se non vogliamo farlo per noi stessi, dobbiamo almeno rispettare la volontà altrui di rispettarle. Parlo per il piccolo mondo dei negozi che ci circonda e credo di poter parlare a nome dei tanti negozianti vicini e meno vicini, che si sono scontrati con un Natale di nervosismi e litigi… Sembrerà banale, ma la mascherina tenuta addosso tutto il giorno anche a noi fa venire male agli occhi e mal di testa. Anche le nostre mani fanno schifo, visto che ci mettiamo l’igienizzante ogni volta che tocchiamo la merce ed entra un cliente. L’amuchina, l’acool e i prodotti igienizzanti danno fastidio anche a noi. Ma, nonostante tutto, continuiamo e continueremo a farlo. E sapete perché? Non solo perché c’è una regola da seguire… e non solo per salvaguardare i clienti. Ma anche per noi stessi. Anche noi non vogliamo finire intubati o in terapia intensiva e, che ci si creda oppure no, preferiamo tutti quanti non rischiare, in ogni caso. Paradossalmente non siamo parte del mobilio. A quanto dice mia madre, non sono un bancone né uno sgabello. Incredibile.

In questo nuovo gioco dell’oca di Natale, tra un giorno saremo di passaggio in alcune caselle rosse e speriamo con tutto il cuore che questo serva a cominciare il nuovo anno in maniera positiva. In fondo questo 2020 ha avuto note molto positive… abbiamo scoperto che le nostre maestre delle elementari avevano ragione a dirci di lavarci le mani e non starnutire in faccia ai nostri compagni. Sante maestre, voi vedete sempre lungo! Quindi, fatto tesoro degli insegnamenti di quest’anno, cerchiamo davvero di cominciare un nuovo anno in maniera migliore. L’augurio che voglio farvi è che sia un anno quanto più sereno possibile e che sia impregnato di colore verde (o per lo meno il più lontano possibile dal rosso)!!

Forse non sono ancora pronta a farvi ridere sulle avventure di questo Natale, ma verrà il giorno… è garantito.

 
 
 

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