Quest'anno più che mai la fine dei saldi è come un fischio di fine partita, quando il suono tanto atteso ti attesta, finalmente, il termine di un match pesante, stressante e che ti ha portato alla resa definitiva. Della serie: "prendetevi le chiavi del negozio, basta che mi lasciate in silenzio senza discussioni". E tu resti così, esanime, a fissare il vuoto incredula, con sulle labbra un unico breve pensiero "è finita"... Anche se sai anche che non è davvero così. Sai bene che per un altro mese arriveranno devastati, smarriti, ai limiti della disperazione, a chiederti dove sono i saldi.
La scena quotidiana sarà un esempio di sketch drammatico visto e rivisto:
1) arrivano davanti al negozio, convinti e sicuri come un bambino che entra in gelateria
2) vedono la vetrina rifatta bene, con merce della stagione nuova e il viso si fa tirato, gli occhi vitrei e il dubbio incalza...
3) entrano nervosi e risoluti, ti fissano in viso e, con la prosopopea di chi sa il fatto suo, affermano "voglio xxxx in saldo".
4) "i saldi sono finiti" emetti timidamente con il fuoco dentro e l'esasperazione che esco da ogni poro.
5) "ma di già? Non è possibile. "
6) " è un triste momento questo. Con afflizione bisogna dichiarare il termine nefasto di questo periodo di gioia. Ne danno l'annuncio il mio esaurimento, la mia esasperazione e la mia loquacità messa a tacere. Con cordoglio, ci si rivede tra qualche mese .." rispondi col sorriso.
7) "beh ma tanto non avrai venduto tutto. Quindi voglio quello che ho visto in vetrina, ma lo voglio in saldo".
Con la convinzione che "l'erba voglio cresca solo nel giardino del re" ridi contento, stremato ma felice perché anche questa volta sei riuscito ad arrivare vivo alla fine di questa gara senza esclusione di colpi... Puoi riporre il cioccolato, la Nutella e tutte le armi tattiche necessarie per la sopravvivenza, pronte per rientrare in battaglia a luglio, il tempo necessario per poterti disintossicare un po' con tisane e depurativi e magari un periodo di meditazione sulla punta di una montagna.
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